Trovati 28 documenti.
Trovati 28 documenti.
3. ed
Gorizia : Leg, 2022
Abstract: Gli interrogativi posti da Elio Apih e le riflessioni che essi suscitano nel percorso di questo libro, muovono da un questo fondamentale: "Come e da dove viene rinfoibamento' nella Venezia Giulia?" È bene precisare che l'Autore tratta sia delle foibe del 1943 in Istria, sia delle foibe del 1945, che riguardarono anche Gorizia, Pola e Fiume, ma soprattutto, per efferatezza, Trieste. Ciò detto, è significativo che il primo capitolo si apra su uno scenario di vuoto metafisico: l'abisso {abissus abissum invoca!) in cui si agitano elementi da primordio evocati tramite suggestioni letterarie, si ridesta un universo premoderno di credenze misteriche e magiche che aveva profondamente colorate i tessuti dell'immaginazione di tante generazioni di istriani; la percezione diffusa è quella del male connesso alla foiba. Ma sul piano storico rinfoibamento" come eccidio trova collocazione nel quadro della Seconda guerra mondiale; taluni episodi (il massacro di Katyn, le Fosse Ardeatine, le stragi in Spagna descritte da Hemingway) possono fare pensare ad un'analogia fra le modalità "rituali" dell'eccidio. Tuttavia il quadro delle foibe giuliane pone la questione di un uso barbarico che sembra appartenere all'Europa centro-orientale, e ci si domanda se esista un'inquietante presenza di "esperti" istruiti dai protagonisti dei fatti di Katyn. Si tratta, ad ogni modo, di un accadimelo storico complesso, che rompe un plurisecolare assetto sociaie da un lato, e dall'altro, nella lotta di liberazione, assume, dal punto di vista sloveno o croato, carattere di strumento per la revisione confinaria con l'Italia. Le tensioni politiche si intrecciano con quelle nazionali e viceversa. Per decenni la questione delle foibe è stata ostaggio della polemica politica, fondata sul mero conteggio dei morti, sulla descrizione delle atrocità, senza contare l'aleatorietà delle testimonianze dirette, tanto più incerte quanto più accentuata ne è la contingente emotività. L'ipotesi dell'Autore è che il comunismo iugoslavo "non allineato" non è stato sottoposto a giudizio in quanto ha goduto di un'ampia immunità dettata dall'atlantismo e incontrato l'apprezzamento della sinistra italiana in nome della politica di equidistanza terzomondista di Tito; in Italia l'antifascismo si sarebbe invece dovuto impegnare di più nella costruzione di un'etica democratica nella società civile, e meno in quella di un'etica politica o partitica, nel corso di un lungo processo che ne ha enfatizzato il culto eroico anche tramite l'abuso retorico, laddove la generazione democratica di Apih aveva intravisto nell'antifascismo l'opportunità di una rifondazione morale della Nazione italiana. Le foibe giuiiane esce in edizione postuma con l'attenta curatela critica di Roberto Spazzali; la figura di studioso e intellettuale di Elio Apih viene delineata con grande intensità da Marina Cattaruzza nell'ultimo capitolo del libro.
Foibe rosse : vita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel '43 / Frediano Sessi
Venezia : Marsilio, 2022
Abstract: Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno di lettere e filosofia, all'Università di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria non hanno pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente. L'assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o morirono a causa delle torture subite, annegati in mare per mano dei titini mostra verso quale orizzonte ci si dirige quando si ritiene che la verità della vita è lotta, e che non tutti gli esseri umani sono provvisti della medesima dignità.
Dossier foibe / Giacomo Scotti ; prefazione di Enzo Collotti ; postfazione di Tommaso Di Francesco
nuova edizione
San Cesario di Lecce : Manni, 2022
Abstract: La vicenda delle foibe inizia già con la Prima guerra mondiale, quando la Venezia Giulia è annessa all'Italia e lo Stato italiano, prima monarchico e poi fascista, opera una vera persecuzione nei confronti degli slavi che vi abitano, seminando odio e desiderio di vendetta. Con la Seconda guerra mondiale la tensione cresce, fino ad arrivare all'ondata di violenza dopo la firma dell'armistizio, l'8 settembre '43: in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicano contro i fascisti che, nell'intervallo tra le due guerre, hanno amministrato quei territori con durezza, imponendo un'italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali. Senza sminuire i massacri delle donne e degli uomini finiti nelle foibe, certo negli ultimi anni c'è stata una strumentalizzazione (e un uso non corretto dei numeri) per restituire legittimità al fascismo. Come dimostra l'accostamento della Giornata del Ricordo, per onorare le vittime delle foibe, con il Giorno della Memoria per quelle della Shoah. Giacomo Scotti, basandosi su documenti di prima mano, a cominciare da quelli fascisti dell'epoca, fornisce nuovi strumenti per interpretare gli eventi istriani del settembre-ottobre 1943, fra la capitolazione dell'Italia e l'occupazione tedesca dell'Istria. Attraverso un esame rigoroso, disegnandone l'esatta dimensione storica, Scotti colloca la tragedia delle foibe nel drammatico contesto della Seconda guerra mondiale e della Venezia Giulia. Scrive Scotti: Per me è grave anche la morte di un solo uomo. Invece la verità storica è un'altra cosa. E quella va ristabilita. Prefazione Enzo Collotti. Postfazione Tommaso Di Francesco.
[Milano] : Il Giornale : Signs Publishing, 2021
Abstract: Tante verità sono state infoibate per astio ideologico, opportunismo politico, paura di andare controcorrente o totale disinteresse. Questo libro riporta alla luce pagine buie e sanguinose del nostro passato sulla tragedia delle foibe e il dramma dell'esodo, rimaste nascoste per troppo tempo.
E allora le foibe? / Eric Gobetti
Bari ; Roma : Laterza, 2020
Abstract: «Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell'esodo italiano dall'Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell'esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l'opportunità di studiare realmente questo tema. Questo "Fact Checking" non propone un'altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l'intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una 'versione ufficiale' molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.
10 febbraio : dalle foibe all'esodo / Roberto Menia ; prefazione di Giuseppe Sanzotta
[Roma] : I libri del Borghese, 2020
Abstract: Le storie e le figure che questo libro raccoglie scavano nella memoria. Alcune sono conosciute, altre stavano nascoste ai più e riemergono dai cassetti dei ricordi di uomini e donne che sono ormai gli ultimi testimoni dell'italianità dell'Adriatico orientale. Storie che non si possono e non si debbono perdere, ma tramandare e affidare alla coscienza nazionale come insegnamento e monito. Storie di eroismo e di sofferenza, di morte e di vita, di stoicismo e di santità: un inno di italianità e di libertà.
Italiani due volte / Dino Messina
Milano : Solferino, 2019
Abstract: Sono italiani due volte i trecentomila che in un lungo esodo durato oltre vent'anni dopo la Seconda guerra mondiale lasciarono l'Istria, Fiume e Zara. Erano nati italiani e scelsero di rimanere tali quando il trattato di pace del 10 febbraio 1947 assegnò quelle regioni alla Jugoslavia comunista del maresciallo Tito. A rievocare una storia a lungo trascurata del nostro Novecento è un'inchiesta originale e serrata dove al racconto dei fatti Dino Messina accompagna le testimonianze inedite dei parenti delle vittime della violenza titina e di chi bambino lasciò la casa natale senza la speranza di potervi tornare. Un dramma nazionale in tre grandi atti: il primo, con l'irredentismo, la vittoria nella Grande guerra, il passaggio alla patria di regioni e città sotto il dominio asburgico; seguiti dalla presa del potere fascista con le politiche anti-slave e la guerra accanto ai nazisti. La seconda fase inizia con le ondate di violenza dei partigiani di Tito nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945. Trieste, Pola e i centri dell'Istria occidentale, Fiume e Zara, da province irredente divennero terre di conquista jugoslava. Al biennio di terrore e alla stagione delle foibe, seguirono altri anni di pressioni e paura. Sino al terzo atto, dal 10 febbraio 1947, che segnò la più grande ondata dell'esodo. E successivamente un'altra massiccia partenza dalla zona assegnata alla Jugoslavia dopo il Memorandum di Londra del 1954, che stabilì il ritorno di Trieste all'Italia. A migliaia di fuggitivi, dopo il terrore e lo sradicamento, toccò l'umiliazione dei campi profughi. Una pagina tragica della nostra storia che trova in questo libro una ricostruzione puntuale.
Nuova ed
Roma : Newton Compton, 2018
Abstract: Ancora oggi - nonostante l'istituzione del giorno del ricordo il 10 febbraio e nonostante il dibattito che da anni imperversa su questo tema - il dramma delle Foibe resta sconosciuto ai più, quasi fosse una pagina rimossa della seconda guerra mondiale. Eppure, si stima che vi abbiano trovato la morte migliaia di persone, cancellate alla memoria dei posteri proprio dalla barbara modalità con cui trovavano una sommaria sepoltura. Ecco perché vale la pena ricordare le vicende di alcune vittime, attraverso i diari e le testimonianze di quel periodo. In particolare, nel libro verrà dato spazio alle storie delle cosiddette infoibate, come Norma Cossetto, Mafalda Codan e le sorelle Radecchi. Storie particolarmente significative perché raccontano di una doppia rimozione: il silenzio calato per decenni sulle Foibe e, prima ancora, il naturale riserbo che si imponeva alle donne dell'epoca.
Foibe : le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria / Gianni Oliva
16. rist
Milano : Mondadori, 2017
Una grande tragedia dimenticata : la vera storia delle foibe / Giuseppina Mellace
Roma : Newton Compton, 2014
Abstract: Ancora oggi - nonostante l'istituzione del giorno del ricordo il 10 febbraio e nonostante il dibattito che da anni imperversa su questo tema - il dramma delle Foibe resta sconosciuto ai più, quasi fosse una pagina rimossa della seconda guerra mondiale. Eppure, si stima che vi abbiano trovato la morte migliaia di persone, cancellate alla memoria dei posteri proprio dalla barbara modalità con cui trovavano una sommaria sepoltura. Ecco perché vale la pena ricordare le vicende di alcune vittime, attraverso i diari e le testimonianze di quel periodo. In particolare, nel libro verrà dato spazio alle storie delle cosiddette infoibate, come Norma Cossetto, Mafalda Codan e le sorelle Radecchi. Storie particolarmente significative perché raccontano di una doppia rimozione: il silenzio calato per decenni sulle Foibe e, prima ancora, il naturale riserbo che si imponeva alle donne dell'epoca.
Il lungo esodo : Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio / Raoul Pupo
3. ed
Milano : BUR, 2013
Abstract: A partire dall'8 settembre 1943, nelle terre che costituivano i confini orientali d'Italia - l'Istria e la Dalmazia - si consumò una duplice tragedia. I partigiani jugoslavi di Tito instaurarono un regime di terrore che prefigurava la "pulizia etnica" di molti decenni dopo e trucidarono migliaia di italiani gettandoli nelle cavità carsiche chiamate foibe. Il trattato di Parigi del 1947 ratificò poi il passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, scatenando l'esodo del novanta per cento della popolazione italiana (circa 300.000 persone), che abbandonò la casa e gli averi e cercò rifugio in Italia o emigrò oltreoceano. Lo storico Raoul Pupo disegna oggi un quadro completo di quelle vicende.
Roma : Associazione per la cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio, 2012
Porzûs : violenza e Resistenza sul confine orientale / a cura di Tommaso Piffer
Bologna : Il mulino, 2012
Abstract: 7 febbraio 1945, mercoledì, ore 14.30. Nelle malghe di Porzùs, in provincia di Udine, ha sede il comando Gruppo brigate est della divisione Osoppo, formata dai cosiddetti fazzoletti verdi della Resistenza: partigiani cattolici, azionisti, indipendenti. Giungono in zona cento partigiani comunisti, agli ordini di Mario Toffanin sotto le false spoglie di sbandati in cerca di rifugio dopo uno scontro con i nazifascisti. In realtà è una trappola. Ventidue partigiani della Osoppo - fra essi il comandante della Brigata, Francesco De Gregori - vengono assaliti e uccisi. Nel 1954 la Corte d'Assise di Lucca irrogherà tre ergastoli e 777 anni complessivi di prigionia ai responsabili. Ma i tre autori principali dell'eccidio sono già fuggiti, in Jugoslavia. Toffanin non rientrerà più: morirà là, coi suoi molti segreti. In occasione della recente discussione sull'attribuzione alle malghe di Porzùs dello status di monumento nazionale, i saggi contenuti nel volume inquadrano nel suo contesto storico quell'episodio, sin qui nella sua genesi parecchio oscuro. Il libro si apre con un contributo di Tommaso Piffer su Strategia e politiche delle formazioni partigiane comuniste italiane, e in esso si segnalano i saggi La controversa memoria di Porzùs, di Elena Aga Rossi, Violenza politica e presa del potere in Jugoslavia, di Orietta Moscarda, Il PCI fra via nazionale e modello jugoslavo, di Patrick Karisen, La violenza del dopoguerra al confine fra due mondi, di Raoul Pupo.
Roma : Editori Riuniti, 2010
Abstract: Nel maggio 1945 migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'lstria e della Dalmazia furono arrestati dall'esercito ju-goslavo. Molti vennero uccisi e gettati nelle foibe, altri deportati nei campi di concentramento in Slovenìa e Croazia. La tragedia delle foibe, rimossa dalla vita pubblica del nostro paese o divenuta oggetto di contesa più politica che storica, solo negli ultimi anni ha conosciuto un approfondimento sul piano degli studi e la riflessione si è allargata anche all'altro dramma, a lungo rimasto nell'ombra, dell'esodo della popolazione italiana dalHstria, da Fiume e dalla Dalmazia. Il libro contiene le testimonianze di chi ha subito direttamente o attraverso i propri cari violenze che nelle terre di confine si sono manifestate di volta in volta in lingue diverse e raccoglie gli interventi di due recenti convegni internazionali che si sono svolti con la partecipazione di storici e ricercatori italiani, sloveni e croati.
Foibe : l'ultimo testimone / Graziano Udovisi
Roma : Aliberti editore, [2010]
Abstract: Nella frazione di un secondo si è visto costretto a decidere della sua vita. Se stare fermo e finire ammazzato sotto i colpi della mitragliatrice, oppure saltare giù e morire all'istante nel baratro. Era il 14 maggio 1945 quando l'ufficiale comandante istriano Graziano Udovisi venne trascinato dai partigiani titini sull'orlo della foiba di Fianona per essere trucidato. Scampò alla morte per miracolo, liberandosi i polsi dal fil di ferro e risalendo in superficie da una cavità di circa trenta metri. Prodigiosamente riuscì a salvare un altro commilitone compagno di sventura, afferrandolo per i capelli. Furono i soldati nemici a costringerlo a marciare scalzo sul bordo di quel crepaccio: una punizione per aver tratto in salvo a Capodistria, su una motobarca, i suoi soldati ricercati dalle truppe slave. Questo libro è la testimonianza del calvario di un italiano sopravvissuto alle foibe. La sua odissea, terminata dopo due anni di prigionia con l'accusa di collaborazionismo con i tedeschi, s'intreccia con digressioni sui risvolti sociopolitici della guerra. Attraverso il ricordo, Udovisi ripercorre i giorni del carcere, le torture subite, i crimini consumati sotto i suoi occhi, la fuga. I flashback degli orrori bellici si dipanano in un lucido excursus che copre quattro anni di storia: dall'8 settembre 1943 al settembre 1947, quando Udovisi viene liberato a Civitavecchia senza neppure la carta di rilascio.
Gorizia : Libreria editrice goriziana, 2010
Abstract: Gli interrogativi posti da Elio Apih e le riflessioni che essi suscitano nel percorso di questo libro, muovono da un questo fondamentale: Come e da dove viene rinfoibamento' nella Venezia Giulia? È bene precisare che l'Autore tratta sia delle foibe del 1943 in Istria, sia delle foibe del 1945, che riguardarono anche Gorizia, Pola e Fiume, ma soprattutto, per efferatezza, Trieste. Ciò detto, è significativo che il primo capitolo si apra su uno scenario di vuoto metafisico: l'abisso {abissus abissum invoca!) in cui si agitano elementi da primordio evocati tramite suggestioni letterarie, si ridesta un universo premoderno di credenze misteriche e magiche che aveva profondamente colorate i tessuti dell'immaginazione di tante generazioni di istriani; la percezione diffusa è quella del male connesso alla foiba. Ma sul piano storico rinfoibamento come eccidio trova collocazione nel quadro della Seconda guerra mondiale; taluni episodi (il massacro di Katyn, le Fosse Ardeatine, le stragi in Spagna descritte da Hemingway) possono fare pensare ad un'analogia fra le modalità rituali dell'eccidio. Tuttavia il quadro delle foibe giuliane pone la questione di un uso barbarico che sembra appartenere all'Europa centro-orientale, e ci si domanda se esista un'inquietante presenza di esperti istruiti dai protagonisti dei fatti di Katyn. Si tratta, ad ogni modo, di un accadimelo storico complesso, che rompe un plurisecolare assetto sociaie da un lato, e dall'altro, nella lotta di liberazione, assume, dal punto di vista sloveno o croato, carattere di strumento per la revisione confinaria con l'Italia. Le tensioni politiche si intrecciano con quelle nazionali e viceversa. Per decenni la questione delle foibe è stata ostaggio della polemica politica, fondata sul mero conteggio dei morti, sulla descrizione delle atrocità, senza contare l'aleatorietà delle testimonianze dirette, tanto più incerte quanto più accentuata ne è la contingente emotività. L'ipotesi dell'Autore è che il comunismo iugoslavo non allineato non è stato sottoposto a giudizio in quanto ha goduto di un'ampia immunità dettata dall'atlantismo e incontrato l'apprezzamento della sinistra italiana in nome della politica di equidistanza terzomondista di Tito; in Italia l'antifascismo si sarebbe invece dovuto impegnare di più nella costruzione di un'etica democratica nella società civile, e meno in quella di un'etica politica o partitica, nel corso di un lungo processo che ne ha enfatizzato il culto eroico anche tramite l'abuso retorico, laddove la generazione democratica di Apih aveva intravisto nell'antifascismo l'opportunità di una rifondazione morale della Nazione italiana. Le foibe giuiiane esce in edizione postuma con l'attenta curatela critica di Roberto Spazzali; la figura di studioso e intellettuale di Elio Apih viene delineata con grande intensità da Marina Cattaruzza nell'ultimo capitolo del libro.
Roma : Pagine, 2010
Abstract: Ancora oggi, nei libri di storia in uso nelle scuole medie e superiori, le foibe sono ignorate o liquidate in poche righe, come un fatto minore, una tragedia di secondaria importanza fra le molte che segnarono il Novecento. Questo libro vuole cercare di colmare questa lacuna: attraverso documenti ufficiali, storie, testimonianze ci descrive, infatti, le atroci sofferenze, la prigionia, le torture e la morte ingiustificata di tanti innocenti.
Foibe : una storia d'Italia / Jože Pirjevec ; con la collaborazione di Gorazd Bajc ... [et al.]
Torino : Einaudi, 2009
Abstract: Il sanguinoso capitolo delle foibe, legato alla fine della seconda guerra mondiale, che vide regolamenti di conti dappertutto in Europa dove s'era manifestata una qualche Resistenza, sarebbe stato da tempo relegato nei libri di storia come una delle vicende minori di quella mattanza mondiale che pretese cinquanta milioni di vite umane. Dato però che si colloca in una realtà mistilingue in cui le opposte idee sulle frontiere giuste sono state a lungo in conflitto tra loro, esso è ancor vivo nella memoria collettiva dell'area giuliana e ancora sfruttabile a fini politici interni e internazionali. Sebbene il contenzioso sulle frontiere sia stato risolto attraverso un lungo e articolato processo diplomatico [...], esso non si è ancora risolto nelle menti e nei cuori delle popolazioni interessate. E stato anzi rinfocolato dalla crisi della Jugoslavia negli anni Ottanta e dal suo successivo sfacelo, con l'emergere dalle sue rovine di nuove realtà statali, la Repubblica di Slovenia e quella di Croazia soprattutto. Il contemporaneo crollo del Muro di Berlino e i suoi contraccolpi sulla politica interna italiana, con la scomparsa dei vecchi partiti e l'emergere di nuovi, provocò nella Penisola una crisi d'identità e di coesione nazionale, alla quale le forze di destra e quelle di sinistra pensarono di rispondere facendo ricorso allo strumento più ovvio e tradizionale: quello del nazionalismo.
Milano : A. Mondadori, rist. 2009
Abstract: Tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta, gran parte della comunità italiana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia abbandona la propria terra. A ondate successive, quasi 300.000 persone, appartenenti a ogni classe sociale, vengono costrette a fuggire dal nuovo regime nazionalcomunista di Tito che confisca le loro proprietà, le reprime con la violenza poliziesca, giungendo talora a un vero e proprio tentativo di pulizia etnica. Attraverso un'analisi attenta in cui si intrecciano lo scenario locale e quello internazionale, Gianni Oliva ripercorre le tappe di questa vicenda: la complessità etnica nella zona di confine nord-orientale dell'Italia, le contrapposizioni del Ventennio fascista, le stragi delle foibe, la vita nei campi profughi.
Sabato 10 febbraio 2007 "Giorno del ricordo"
Ciampino : s. n, 2007