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Milano : Mondadori, 1976
26 luglio 2014 alle 18:55
Vedasi anche recensione di "Agosto 1914" http://sbcr.comperio.it/community/forum/reviews/show/466
La rivoluzione russa e la prima guerra mondiale, vista da Lenin, emigrato in svizzera, in forma romanzata.
Solzenicyn pone in evidenza tutti i dettagli venuti alla luce sul movimento dei bolscevichi, cioè l'ala estremista dei socialisti democratici. Il dato più significativo è che, mediante astuzie e sotterfugi, disinformazione, documenti falsi, alleanze e tradimenti, Lenin, per mezzo di Aleksandr Izrail Lazarevic Parvus e Georg Sklarz, ottiene dalla Germania finanziamenti milionari e un vagone ferroviario con lasciapassare (Vladimir Il'ič Ul'janov, detto Lenin, era tra l'altro privo di passaporto) per far rientrare se stesso e i suoi collaboratori in Russia, in modo da potersi insediare a capo della nascente rivoluzione. La contropartita per la Germania sarà un trattato di pace separato con la Russia, che gli consentirà di concentrarsi sul fronte occidentale. Insomma, la storia come a scuola nessuno a me l'ha mai insegnata. Un grandissimo Solzenicyn, degno del Nobel assegnatogli nel 1970.
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