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Milano : Piemme, 2012
Abstract: Ogni mattina Christine si sveglia senza ricordi. Non sa a chi appartenga la casa in cui si trova, l'uomo che le dorme accanto le è totalmente estraneo, e anche il suo viso, riflesso nello specchio del bagno, non solo non le è familiare, ma le sembra molto meno giovane di quanto secondo lei dovrebbe essere. È suo marito a darle quotidianamente le coordinate della sua vita, a spiegarle chi è lui, chi è lei, e che cosa le è successo anni prima, un incidente che ha modificato radicalmente la sua vita, privandola dei ricordi e costringendola a ricominciare ogni giorno in un difficile apprendimento dell'esistere. Ma Ben le dice tutto? E se è così, perché non le ha parlato del dottor Nash, un giovane neuropsichiatra deciso a studiare il suo caso, con cui Christine si incontra di tanto in tanto e che la spinge a tenere un diario? E perché su una pagina di questo diario Christine ha scritto "non fidarti di Ben"? Giorno dopo giorno, con l'aiuto del dottor Nash, lampi di memoria attraversano la mente di Christine, tessere baluginanti di un mosaico che fatica a ricomporsi nella sua interezza e che, con il passare del tempo, le sembra sempre più minaccioso e inquietante. Finché dal passato emergerà il vero pericolo, quello che senza che lei ne sia consapevole si è appropriato della sua vita.
9 giugno 2013 alle 00:33
Thriller psicologico piuttosto claustrofobico ma che rende perfettamente l'idea di ciò che prova la protagonista essendo narrato tutto dal suo punto di vista, forse la soluzione si comincia ad intuire dopo un certo punto ma l'ho apprezzato cmq perché non annoia nonostante la donna ogni giorno debba rileggere il suo diario per scoprire chi è e cosa è successo a causa di un trauma subito che le ha cancellato gran parte della memoria e soprattutto la capacità di mantenere nuovi ricordi, per cui si percepisce il disagio provocato dallo svegliarsi ogni mattina senza conoscere più niente della propria vita e dover riscoprire tutto daccapo...interessante, si legge tutto d'un fiato, lo consiglio!
1 agosto 2014 alle 15:14
Quando leggi un libro e pensi"...dipende tutto da come va a finire", cioè, non sai ben giudicarlo e sospendi il giudizio alla fine, di solito non stai leggendo un buon libro. In questo però il finale non delude e riscatta aspetti meno mordaci (lentezza, a volte, e sensazione di star stiracchiando al massimo l'idea di base). C'è da dire che il tema dell'amnesia "a breve termine" è molto stimolante, ho letto e visto già cose in merito. L'argomento ha in sé l'incubo, la curiosità, l'alienazione, il thriller, il romantico, lo struggente. Questo libro non fa eccezione, ma ha un valore aggiunto? Forse il pregio è il realismo che si cerca di mettere nella storia e - come dicevo - un bel finale che fa pensare che, se ben diretto, sarebbe un bel film.
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